il ricordo di un’amica
L’ultima voce era di quel le a intermittenza, di quando sei su un treno e tra le gallerie va e viene la comunicazione. Si parlava di quando ci saremmo rivisti. Lui e Nati a Foggia, io di nuovo a Milano. Ma tanto il tempo sarebbe volato coma al solito ..quindi a presto. In fondo ci lasciavamo alle spalle un’altra bellissima estate… I miei ricordi di quello che accadde nei giorni seguenti sono terribili e non voglio pensarci mentre scrivo perché si tratterebbe di vomitare rabbia cieca per un dolore, che sotto la coltre del tempo resta uguale a se stesso. Questo non è il mio commiato,
ma è un ricordo e io conservo tutti i miei ricordi più belli..quante ce ne sarebbero da raccontare..
Beh se penso a Francesco non posso non pensare innanzitutto ai nostri cani: Kira e Raul.
Tutto è iniziato in una splendida mattina d’agosto di tanti anni fa..quel legame scanzonato e di fiducia che c’era tra loro, era il nostro riflesso: una delle amicizie più profonde, più vere, più belle che la vita mi ha regalato.
La passione per i cani e per gli animali è solo una delle cose che ci ha legato nel corso degli anni. Non amo la retorica e non potrei usarla perché non ha mai fatto parte del nostro quotidiano.
Noi eravamo così schietti..i ricordi più belli sono quelli d’estate. Nelle nostre giornate c’era il mare, la musica e i concerti, le discussioni “impegnate”, gli amici, gli affanni e le preoccupazioni per gli esami da finire, le nostre famiglie, il suo grande amore per Nati e interminabili telefonate che iniziavano con un puntuale e oggi..che facciamo?? Poi le ore passate a parlare di tutto e niente. Come succede quando il tempo vola e non te ne accorgi, perché stai bene, troppo bene.
Su Francesco ho sempre potuto contare, sempre. In mente resta quel suo fare gentile, la faccia pulita, quel suo incedere leggero, leggero sempre anticipato da un sorriso, a volte malinconico, spesso scanzonato e disarmante…la sua forza? Nel far stare bene le persone attorno a lui, quel modo di prendersene cura..era un punto di riferimento, per tutti, dentro e fuori la sua famiglia.
Adesso Francesco non c’è. La morte ha colpito fredda, forte e molto molto vicina. E non te lo sai spiegare, rabbia e dolore prendono il sopravvento. Non ci sono parole o fede che tenga. Eppure devi andare avanti e allora penso che il mio legame con Francesco in qualche modo continua a vivere nel profondo affetto che mi lega alla sua famiglia, a Nati e agli amici di sempre. E allora so che di questo sarebbe contento. Perché è vero che le persone a cui si vuole veramente bene, in fondo non muoiono mai.
Gabriella Morelli